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Shades of Life - Glinda Izabel Forse un po' è stata colpa mia. Già leggendo le altre recensioni sospettavo che non si trattasse proprio di un libro adatto a me, ma ho sperato comunque di potermi ricredere durante la lettura.Ci tengo prima di tutto a precisare che a me piacciono le storie d'amore: un po' di dolcezza ogni tanto fa bene a tutti.Il problema è che troppa dolcezza fa venire il diabete. Il problema ancora più grosso è quando non esiste ALTRO a parte la storia d'amore e non esistono altri personaggi a parte i due innamorati, eccetto qualche fugace comparsa. Juniper e Logan sono personaggi che non sembrano aver dimensione al di fuori dalla loro relazione amorosa. Di loro non si sa praticamente nulla, se non che sono morti, che si amano alla follia e che Logan è bellissimo e ha gli occhi blu. Qui si parla di gusti personali, è ovvio, ma non è il genere di storia di cui mi piace leggere, in cui un personaggio si annulla completamente a favore dell'altro. Cosa potrebbero offrire Juniper e Logan se presi come persone a sé stanti? Mi è un po' difficile immaginarlo, perché nel corso del libro non ho avuto la possibilità di conoscerli individualmente. Veniamo immediatamente catapultati nella loro relazione senza un minimo di preavviso, senza poter conoscere Juniper e Logan come ragazza e ragazzo prima che come coppia. Per quanto venga mascherato con un twist molto prevedibile fin dal primo capitolo (e vi assicuro che io non sono una persona particolarmente perspicace), si tratta pur sempre di una forma di insta-love. Un insta-love camuffato e giustificato, ma pur sempre di insta-love si parla (senza contare che il tutto si svolge in uno spazio temporale limitatissimo, di appena un giorno!). Ed è inevitabile, questi amori improvvisi e senza nessuna costruzione sono inefficaci perché mi rendono impossibile empatizzare con i personaggi e comprendere i loro sentimenti. Peggio ancora, danno un'impressione di pigrizia e/o incapacità da parte di un autore di sviluppare una vera storia d'amore, il che è inammissibile in un romanzo che si basa esclusivamente su essa. Sento che non è questo il caso, perché ho davvero apprezzato la scrittura di Glinda, molto piacevole ed elegante, anche se sono presenti molte ripetizioni che contribuiscono a rendere il tutto ancora più sdolcinato (gli occhi blu oceanici di Logan e gli infiniti elogi alla sua bellezza). Però l'ho pur sempre letto in una serata, il che significa che almeno è stato molto scorrevole. Ora, conosco a grandi lineee le condizioni in cui è nato Shades of Life, e le molte limitazioni a cui ha dovuto attenersi. Sta di fatto che, nel momento in cui un libro viene pubblicato, bisogna tenere conto del fatto che la maggior parte di coloro che decideranno di comprarlo non saprà, né sarà tenuta a sapere la genesi del romanzo e quindi lo valuterà allo stesso modo di tutti gli altri libri (come è giusto che sia). E analizzando Shades of Life da questo punto di vista, devo dire che vi ho trovato molto poco di interessante; la trama inizia a intravedersi solo al 70%, quando la mia pazienza si era già esaurita da un pezzo, dopo continui sbaciucchiamenti e dichiarazioni di amore eterno. Il colpo di scena, per quanto prevedibile, permette di rivalutare il romanzo nella sua interezza e renderlo più apprezzabile, ma purtroppo mi è sembrato troppo poco troppo tardi.Ammetto che probabilmente avevo aspettative sbagliate, perché speravo di trovarmi davanti a qualcosa di più completo e articolato. Aspetto quindi i futuri romanzi dell'autrice, in cui non ci saranno troppe regole da rispettare, si spera, prima di farmi un'impressione definitiva, perché sento che il risultato potrà essere di gran lunga migliore.